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Trovati 2 documenti.

Alice in Wonderland
5 0 0
Videoregistrazioni: DVD

Burton, Tim

Alice in Wonderland / [regia di] Tim Burton ; [interpreti] Mia Wasikowska, Johnny Depp, Anne Hathaway, Helena Bonham Carter, Michael Sheen, Alan Rickman, Stephen Fry, Crispin Glover, Noah Taylor

[S.l.] : Buena Vista Home Entertainment, 2010

Abstract: Scritto da Linda Woolverton dai romanzi Alice nel paese delle meraviglie (1865) e Attraverso lo specchio (1871) di Lewis Carroll. Morto il padre, la 19enne Alice Kingsley è coinvolta, suo malgrado, nella propria festa di fidanzamento con Lord Hamish. Ma il Bianconiglio la riconduce nel Sottomondo dove le creature di Wonderland sono convinte che solo lei possa restituire il regno alla Regina Bianca, usurpato dalla dispotica Regina Rossa, e sconfiggere il mostruoso Ciciarampa. Con l'aiuto del Cappellaio Matto ci riesce. Quello di Burton è un film su commissione (già scritto e approvato dalla Walt Disney produttrice), un film sperimentale, un film girato in tempi brevi (rispetto alla complessità dell'impresa in cui il 3D è stato applicato in postproduzione con il contributo di Robert Stromberg, scenografo talentuoso). Se si trascura l'Alice adulta, si fraintende il nucleo del film burtoniano: il suo desiderio di autoaffermazione ribelle nel mondo reale è il frutto dell'immaginazione maturata in quello dei sogni fatti da bambina. In questa lotta contro la tirannia, l'ipocrisia, il conformismo, ha come complice sovversivo il Cappellaio Matto che, grazie a Depp, diventa quasi il vero protagonista. Il successo mondiale di pubblico è stato confermato anche sul mercato italiano, dove ha conquistato circa 4 milioni di spettatori. [Il Morandini : dizionario dei film / Laura, Luisa, Morando Morandini. – Zanichelli, 2011].

Midnight in Paris
4 0 0
Videoregistrazioni: DVD

Allen, Woody

Midnight in Paris / scritto e diretto da Woody Allen ; [con] Kathy Bates, Adrien Brody, Carla Bruni, Marion Cotillard, Rachel McAdams, Michael Sheen, Owen Wilson

[S.l.] : Medusa Home Entertainment, c2011

Abstract: Gil (sceneggiatore hollywoodiano con aspirazioni da scrittore) e la sua futura sposa Inez sono in vacanza a Parigi con i piuttosto invadenti genitori di lei. Gil è già stato nella Ville Lumiêre e ne è da sempre affascinato. Lo sarà ancor di più quando una sera, a mezzanotte, si troverà catapultato nella Parigi degli Anni Venti con tutto il suo fervore culturale. Farà in modo di prolungare il piacere degli incontri con Hemingway, Scott Fitzgerald, Picasso e tutto il milieu culturale del tempo cercando di fare in modo che il 'miracolo' si ripeta ogni notte. Suscitando così i dubbi del futuro suocero. Woody Allen ama Parigi sin dai tempi di Hello Pussycat e ce lo aveva ricordato anche con Tutti dicono I Love You. Nella sequenza di apertura fa alla città una dichiarazione d'amore visiva che ricorda l-ouverture di Manhattan senza parole. Ma anche qui c'è uno sceneggiatore/aspirante scrittore in agguato pronto a riempire lo schermo con il suo male di vivere ben celato dietro lo sguardo a tratti vitreo di Owen Wilson. Solo Woody poteva farci 'sentire' in modo quasi tangibile la profonda verità di un 'classico' francese che nella parata di personalità che il film ci presenta non compare: Antoine de Saint Exupery. Il quale ne "Il piccolo principe" fa dire al casellante che nessuno è felice per dove si trova. Il personaggio letterario verbalizzava il bisogno di cercare sempre nuovi luoghi in cui ricominciare a vivere. Il Gil alleniano vuole sfuggire dalla banalità dei nostri giorni ma trova dinanzi a sé altre persone che esistono in epoche che ai posteri sembreranno fulgide d'arte e di creazione di senso ma non altrettanto a chi le vive come presente. Se il Roy di L'uomo dei tuoi sogni era solamente uno scrittore avido di successo Gil è affamato di quella cultura europea di cui da buon americano si sente privo. Ma ha lo sguardo costantemente rivolto all'indietro. Forse, sembra dirci Woody, ha ragione ma è comunque indispensabile uno sforzo costante per cercare nel presente le ragioni del vivere e del creare. A Gil Allen concede quella speranza che invece negava perentoriamente (e con ragione) a Roy. Ricordandoci (ancora una volta e con delle evidenti analogie con La rosa purpurea del Cairo) che nulla può consentirci di sfuggire a noi stessi e al nostro tempo e che forse (nonostante tutto) è bene così. (Giancarlo Zappoli per Mymovies)