Forum » Search
Thread | Order: Relevance | Date | Title | RSS Feed |
---|---|---|
Doppio tempo / Lorenza Pellegrini
Ho vissuto con particolare trasporto la vicenda narrata, essendo nato, cresciuto e pasciuto a Monfalcone Quelle descrizioni di atarassica osservazione dei particolari del cielo o del mare su una panchina mi appartengono, così come le immagini del porto, per me che abitavo dalla parte opposta e che da bambino scoprivo in bicicletta, zone sconosciute della mia realtà che per me rappresentavano il fascino esotico e misterioso dell’ ignoto. La “vela”, altra meta delle mie scorribande giovanili in velocipede, oggi purtroppo quel nome evoca soltanto un triste centro commerciale. Che strano sdoppiamento della personalità e come dovrebbe essere secondo me in un certo senso terribile rivivere la propria adolescenza con la consapevolezza di ciò che si è vissuto “dopo”, ripassare quei momenti con la maturità degli anni successivi. La lettura di “Doppio tempo” è stata per me un difficile esercizio mnemonico, mentre tra le righe si dipanava lo strano sdoppiamento di personalità della protagonista, riandavo in una sorta di rewind psichico a rivivere episodi accantonati degli anni ’70. Mi sono rimaste particolarmente impresse queste parole: “Scrivere mi gratifica. In questi momenti mi riconcilio con la vita, placo le vorticose tempeste che imperano cupamente sulle mie vacillanti certezze, mi sento immortale” |
||
L' impero dei draghi / Valerio Massimo Manfredi
Riuscire a dare un opinione su un'opera di Manfredi risulta sempre un po' arduo. Sembra quasi coesistano componenti diverse nello stesso autore che alternativamente prendono il sopravvento, spostando il tenore dell'opera dal romanzo rigorosamente storico a quello d'avventura. Per quanto riguarda la componente storica nulla si può eccepire ad uno studioso così documentato. Però alle volte, e soprattutto verso la fase conclusiva del romanzo, l'autore cerca di dare una sferzata di azione all'opera con il rischio di renderla superficiale, approssimativa e poco rigorosa. L'idea all'origine de "L'impero dei draghi" è affascinante: un manipolo di legionari romani prigionieri che, una volta liberati, per le più strane casualità vengono spediti nel cuore della Cina. La prima parte del viaggio è avvincente e ci dona un bellissimo quadro del Medio Oriente e dell'India del periodo. Una volta varcati i confini dell'impero cinese, l'autore tende a sopravvalutare la componente "d'azione", forse per ricreare un maggior movimento, e la trama stessa dell'opera sembra perdere di spessore. Finale con il fiatone ed un po' scontato, anche se il ricongiungimento con i discendenti della mitica Legione Perduta di Crasso riesce a riportare l'opera un po' più sulla traccia del romanzo storico. Mauro Miniussi. MAURO MINIUSSI - 15 anni fa |
||
Palladion / Valerio M. Manfredi
Il primo romanzo di una certa popolarità pubblicato da Manfredi. Come tutte le opere prime, sconta l'entusiasmo e il desiderio di renderla interessante semplicemente rendendo la trama più complessa. Ne viene fuori un romanzo un po' frammentario, la trama alle volte si perde e si ritrova molte pagine più avanti. Alcune figure presenti nella narrazione non si capisce bene che collocazione abbiano ed alla fine il lettore rimane con più di un punto interrogativo. Avventura archeo-politica tra il thriller ed il noir. Dovessi fare una selezione per una Bibliografia di Manfredi, tutto sommato, Palladion lo lascerei fuori. Mauro Miniussi. MAURO MINIUSSI - 15 anni fa |
||
Annibale : un viaggio / Paolo Rumiz
Libro vivace, frizzante, coinvolgente che descrive un viaggio storico e geografico attraverso la Spagna, l'Italia, la Tunisia, la Grecia, l'Armenia e la Turchia, alla ricerca di un uomo, il grande generale Annibale, che da eroe africano sfidò l'imperialismo di Roma, diventando mito e quindi imperituro. Si ripercorrono le tappe e la storia di Annibale, che sembra essere passato un pò ovunque per il mediterraneo e lo si ritrova collegato in nomi di paesi, strade, ponti, simboli cittadini (sopratutto in Italia) ma che al tempo stesso pare inafferrabile, tanto che troverà la morte in turchia per sua stessa mano e non per quella del nemico romano, poichè egli perseguiva la sua strada, quella che porterà l'eroe a diventare leggenda. Ovviamente parlare di Annibale significa parlare anche della sua nemesi, cioè Roma, perfetta macchina da guerra e organizzativa che si espanse inevitabilmente a dominio del mediterraneo intero. SIMONE DEVIDI - 15 anni fa |
||
Breve storia del mondo / Ernst H. Gombrich ; traduzione di Riccardo Cravero ; illustrazioni di Fabian Negrin
Breve storia dell'umanità raccontata in 300 pagine.
|
||
La torre della solitudine / Valerio Massimo Manfredi
A mio giudizio una tra le opere di Manfredi meglio riuscite. Attraente trama che si dipana tra Roma negli anni '30 e il Nord Africa. Non propriamente un romanzo storico, piutosto un romanzo "fuori dalla storia". Piacevole il delicato gusto "levantino", arabeggiante tra Petra e i limiti estremi del Sahara. Non sembra annoiare mai, anzi, Manfredi mantiene spesso una narrazione precisa, piacevole e con le giuste variazioni di timbro e di velocità. Si legge con facilità e gusto anche da parte di chi non è uso a certe narrazioni. Veramente bello, lo consiglierei come prima lettura a chi vuole avvicinarsi alle opere di Manfredi. Mauro Miniussi. MAURO MINIUSSI - 15 anni fa |
||
La figlia del dottore / Hilma Wolitzer ; traduzione di Elvira Grassi e Rossella Messineo
Libro che dovrebbe forse incontrare prevalentemente le simpatie del pubblico femminile, mi ha sorpreso per la delicatezza della scrittura e il coinvolgente alternarsi dei flashback.Sorta di romanzo nel romanzo, con la protagonista, editor alle prese con romanzi di scrittori esordienti, che forse non riesce a discernere la realtà della sua vita dalla finzione del romanzo cui fa da madrina. E’ più reale la trama del romanzo o è la sua vita ad essere come un romanzo d’ immaginazione? La protagonista, Alice, soffre da giovane di un tic che la porta a strizzare ripetutamente gli occhi: forse per non voler vedere l’ amara realtà che spesso rattrista la nostra quotidianità.Tra le righe vengono affrontati vari temi, come il rapporto dei figli con i propri genitori e poi a sua volta con i propri figli, le frustrazioni di chi arrivato all’ età di mezzo , forse insoddisfatto del proprio percorso fino a quel punto, vorrebbe riversare le proprie frustrazioni sui figli, la ribellione giovanile che fa da contraltare alla demenza senile, la non sempre semplice vita di chi opera nel mondo editoriale, le nevrosi della moderna società newyorchese, brillantemente messe alla berlina da Woody Allen, che nel libro sfociano in ripetuti colloqui di psicoterapia. Già la terapia: nel libro è assimilata al romanzo, entrambi lenti e graduali processi di costruzione, trama e soggetto distinti eppure intrecciati. MAURO LUGLIO - 15 anni fa |
||
I racconti della foresta / Horacio Quiroga ; a cura di Francesca Lazzarato ; illustrato da Pedro Scassa
Bellissimo! Raccolta di storie che conduce in un mondo familiare per chi ama la letteratura sudamericana: la foresta è impietosa, sia con l'uomo che con gli animali, ma tra tutte le creature, in questo difficile mondo, nasce a volte un'inaspettata solidarietà.E' un libro per ragazzi, ma prima di leggerlo ai bambini sarà meglio leggere le storie noi stessi: alcune risultano alquanto crude, ma così è per tutti i luoghi dove la natura non è ancora stata domata.Belle le illustrazioni, interessante il bestiario finale. ccm4781 - 15 anni fa |
||
Firmino : avventure di un parassita metropolitano / Sam Savage ; traduzione di Evelina Santangelo
Caso editoriale montato ad arte, inconsistente e noioso. Sono l'unico a pensarla cosi? Fulvio Turra - 15 anni fa |
||
Everyman / Philip Roth ; traduzione di Vincenzo Mantovani
Sembra che le meditazioni sulla morte siano sempre presenti in ciascuno di noi, nei pensieri e nelle scelte inconsapevoli, ma comunque l’ argomento resta sempre fuori moda. La morte è un ostacolo per il nostro stile di vita e per la nostra cultura, anche se libri e film ne trasudano in gran quantità.Anche il geniale Philip Roth nel suo romanzo [i][b]Everyman[/b][/i] sviscera il mistero della signora con la falce: nonostante la funerea copertina di un intenso nero corvino, il libro è un inno alla vita, dall’ incipit ambientato in un cimitero durante la cerimonia funebre probabilmente del protagonista, mai chiamato per nome in tutta la storia, raccontata in terza persona, alle pagine finali del surreale dialogo con un becchino intento a scavare fosse, passando per descrizioni di pura vita, dalla frenesia di ben tre matrimoni e di innumerevoli relazioni adulterine, alla descrizione delle sfrenate pulsioni sessuali della mezza età, all’ accattivante erotismo di diverse amanti, sfiorando la caducità delle cose terrene, raccontando di interventi chirurgici e di decadenza del corpo nella prospettiva dell’ età senile.L’Everyman del titolo potrebbe alludere all’ autore stesso o a ognuno di noi, perchè il suo destino è simile a quello di tutti noi, ma potrebbe essere allo stesso tempo il musiliano uomo qualunque, senza qualità che viene a morire e si trova a confrontare la tragedia della propria pochezza e mediocrità.Azzeccata la metafora dell’infanzia passata in una piccola bottega di orologeria del padre, il contrasto tra l’infatuazione per quegli strumenti capaci di misurare il tempo e quello stesso tempo che poi gli sfugge tra le mani.Non ci sono eroi ma solo personaggi, Roth non ci fa la morale, presenta solo i fatti, con obiettività descrivendo il carattere effimero di ogni legame umano, il dolore provato dall’ inevitabile scoperta della falsità che si cela dietro rapporti all’apparenza granitici. Apologo sulla precarietà delle cose e sull’ effimera fragilità della bellezza “La cosa che piu’ disturba della vita è la morte: perchè ingiusta, perchè una volta che hai assaggiato e gustato la vita, la morte non sembra nemmeno una cosa naturale” MAURO LUGLIO - 15 anni fa |
||
1319 Messaggi in 1103 Discussioni di 272 utenti
Attualmente online: Ci sono 5 utenti online