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Milano : Feltrinelli, 2009
Abstract: Il re dei camosci è un animale ormai stanco. Solitario e orgoglioso, da anni ha imposto al branco la sua supremazia. Forse è giunto il tempo che le sue corna si arrendano a quelle di un figlio più deciso. E novembre, tempo di duelli: è il tempo delle femmine. Dalla valle sale l'odore dell'uomo, dell'assassino di sua madre. Anche l'uomo, quell'uomo, era in là negli anni, e gran parte della sua vita era passata a cacciare di frodo le bestie in montagna. E anche quell'uomo porta, impropriamente, il nome di "re dei camosci" - per quanti ne aveva uccisi. Ha una Trecento magnum e una pallottola da undici grammi: non lasciava mai la bestia ferita, l'abbatteva con un solo colpo. Erri De Luca spia l'imminenza dello scontro, di un duello che sembra contenere tutti i duelli. Lo fa entrando in due solitudini diverse: quella del grande camoscio fermo sotto l'immensa e protettiva volta del cielo e quella del cacciatore, del ladro di bestiame, che non ha mai avuto una vera storia da raccontare per rapire l'attenzione delle donne, per vincere la sua battaglia con gli altri uomini. "In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove," dice De Luca. E qui si racconta, per l'appunto, di questi due animali che si fronteggiano da una distanza sempre meno sensibile, fino alla pietà di un abbraccio mortale.
21 aprile 2010 alle 15:29
Breve e forte, questo gustoso libro di Erri De luca, racconta della vicenda umana di un vecchio e di un camoscio, o meglio di un esperto cacciatore e del re dei camosci, e dell'incontro che il tempo ha voluto riservare loro alla fine dei giorni di entrambi. Si legge tutto d'un fiato in un paio d'ore ma lascia un po' d'amarezza, oltre che il senso d'amore per una natura che a volte non viene rispettata, quella animale, e che a volte decidiamo di non rispettare, quella umana.
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