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Milano : Rizzoli, 2007
Abstract: "Polly Cain era scomparsa un mercoledì pomeriggio". La dodicesima estate di Alice Winston comincia così, con il cadavere di una compagna di scuola che affiora nelle torbide acque del canale vicino casa, mentre milioni di farfalline bianche calano tutto intorno come neve. Da quando Nona se ne è andata, Alice è rimasta sola: sola a badare ai cavalli del ranch di famiglia; sola a subire i malumori del padre e i capricci delle allieve delle lezioni di equitazione; sola ad assistere al brutale prodigio della nascita nella stalla che odora di terra, sangue e notte. Ma, nell'estate più calda e violenta di sempre, Alice scopre che per uscire dalla solitudine basta una bugia. È inevitabile, dopo, scivolare nel mondo complicato e ambiguo dei grandi, dove altre bugie, tradimenti e stupori la porteranno a scoprire la verità su se stessa e su quelli che ama. (fonte: IBS)
15 ottobre 2009 alle 20:14
Crudo, nella descrizione del mondo della natura come appare agli occhi di una ragazzina abbandonata dal padre, perso nei suoi sogni impossibili, e costretta ad assistere la madre, stanca di vivere.Non c'è poesia, ma l'esperienza quotidiana della vita dura di un ranch; i cavalli, che nell'immaginario letterario e collettivo sono creature rassicuranti, legate all'uomo da un rapporto millenario, emergono qui come personificazione della parte più selvaggia e ritrosa dell'animo umano: una specie di"es" freudiano,"addestrato" ai rapporti sociali ma irrequieto, pronto a combattere. Una conclusione che può derivare dalla lettura di questo romanzo è che a spezzare la forza di volontà di ogni essere umano non è la violenza, ma l'abbandono e l'indifferenza(metafora della cavalla pezzata).
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