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I viceré
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De Roberto, Federico

I viceré

Milano : Biblioteca universale Rizzoli, 2006

Abstract: Tecnicamente, è un romanzo ben fatto, senza ingorghi e dispersioni. Una tecnica così sicura; un tempo, un ritmo tanto vigilato e costante... a lettura finita, e anche nel ricordo più lontano, i personaggi stanno tutti sullo stesso piano, nella stessa cruda luce, equamente indimenticabili così come equamente necessari ed importanti... (Leonardo Sciascia)

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1855. Gli Uzeda di Francalanza, discendenti dei Viceré spagnoli della Sicilia, dominano Catania durante il regno borbonico. Rissosi, avidi di potere, malevoli, generosi solo per tornaconto personale, difficilmente suscitano simpatia nel lettore, il quale, per fraternizzare con questa carrellata di brutti ceffi, ci mette un bel po’; eppure, man mano che la storia si dispiega come due grandi ali (magari non proprio d’aquila, forse più di fagiano in fuga da una faina), diventa impossibile non parteggiare, sperare, immaginare, non arrabbiarsi. Di fronte ai piccoli e grandi dolori egoisti, si cede persino alla commozione. Sfilano carrozze, maldicenze, amori tormentati, colpi bassi, tradimenti e gelosie; sfila la storia del nostro paese, la passione politica, gli antagonismi, la ribellione, Mazzini e Garibaldi. Una tela familiare che contiene l’affresco di una nazione: come l’Italia, si può amare e detestare, coi suoi mille chiaroscuri, ma restare indifferenti è impossibile!

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